Biglietti e attesa e poi valigia e aspettative che subito vengono tradite. Venezia non è bella, è di più. Senza andare tanto lontano ho scoperto una città che sorprende ad ogni svolta, come un puzzle, anche se troppo grande per vederne l’insieme.
Ora la classifica delle mie città preferite si complica, al primo posto c’è sempre lei (quella che poi muori) ma poi scegliere è difficile. A quanta bellezza ci si può abituare?
A Venezia è inutile porsi questa domanda perchè ogni pezzetto brilla. Un luccichio che è solo un pretesto per invitarti a scorgere un particolare, a vivere diversamente il tuo tempo, a immaginare modi di vivere diversi.
Volete sapere della gondola, dell’acqua alta, del vetro, dei palazzoni che si riflettono nel canale? Io non posso raccontarvelo, posso solo provare a mostrarvi, per immagini, un pò delle sensazioni che ho vissuto. Tutto qui.
il teatro La Fenice merita la visita alle sue stanze, non fosse altro che per la sua affascinante storia di “rinascite”
queste tre foto sono state scattate al museo Guggenheim
una vista dell’isola di Burano
Il mio viaggio di piacere era anche un viaggio culturale, perchè sono arrivata nella città di Murano piena di fiducia: avrei visto qualche bottega artigiana ed i veri maestri vetrai all’opera. Tutto ciò che invece ho ricavato è stata una dimostrazione per turisti, mentre le aziende storiche negano foto oltre che clienti non facoltosi. Un pò deludente, non trovate?
Infatti l’unica critica che riesco a fare a questa splendida città è il suo “taglio” per turista. Questa sensazione non mi mette propriamente a mio agio, ma quanto avrei voluto sentirmi “veneziana” per solo un paio di giorni, come invece è successo qui, al mercato del pesce.
Quando poi il sole tramonta (attenzione, si cena piuttosto presto!) i vicoli si svuotano e il luccichio si rinnova. Mi porto ancora dentro quell’atmosfera ed un pizzico di quella magia.
Se ci siete stati potete capirmi: quanto è difficile spiegarla questa bellezza non troppo lontana?