Il tempo che preferisco di più, da buona napoletana, è la pioggia!
Meglio precisare: mi piace quando piove per qualche ora, l’aria si rinfresca, i colori cambiano e soprattutto sono al coperto, magari a casa mia!
Ma sventura vuole che la pioggia mi sorprenda mentre passeggio: e allora, da novembre a febbraio, ombrello sempre in borsa.
A mio parere l’ombrello è uno degli oggetti simbolo del buon design: quelli di buona qualità sono anche automatici e antivento, semplificando la vita, ma anche i modelli più economici mantengono caratteristiche di praticità e funzionalità.
C’è un giusto rapporto delle proporzioni e dell’uso dei materiali.
E’ ripiegabile e riponibile; chiuso occupa poco spazio e la custodia funge anche da salvagoccia.
Insomma difficile fare di meglio, e infatti la formula dell’ombrello rimane simile a se stessa da anni.
Non tutti sanno che l’ombrello ha origini antichissime e che c’è un museo in Verbania (Museo dell’Ombrello e del parasole di Gignese) che ne celebra la storia, una antica tradizione artigianale locale (la dinastia degli ombrellai) e i legami con l’arte e con il costume italiano.
Infatti sono sempre più numerose le rivisitazioni che strizzano l’occhio alla moda; ecco alcuni esempi carinissimi!
Anche diversi designers si sono cimentati nel’ideazione di modelli innovativi: molti fanno un pò sorridere ma altri nascono dal desiderio di soddisfare ulteriori necessità come il camminare in due o garantire la copertura dalla pioggia sebbene si cammini controvento.
Le tendenze più interessanti, invece, sembrano muoversi in due direzioni: da una parte la sostenibilità ambientale, con modelli di ombrelli biodegradabili, rivisitazione degli antichi ombrelli cinesi (molto chic, ma mi lasciano un attimo perplessa); dall’altra si privilegia leggerezza e resistenza, con modelli in fibra di carbonio.
Frutto delle ultime tecnologie sono invece gli smart umbrella, ombrelli costantemente collegati al sito delle condizioni metereologiche, che ti avvisano con luce pulsante quando vuole essere portato in giro!
E per completare questa carrellata di ombrelli non poteva mancare un modello decisamente multi-tasking e dal design italiano.
L’ombrello si è rotto? Poco male, basta seguire le istruzioni e il disegno/cartamodello per ricavarne una borsa, dei copri-scarpe o un sellino da bici!
Se non riuscite a decidere quale è il vostro preferito, o se invece siete ancora curiosi dell’argomento, date un’occhiata a questo link: http://www.trendhunter.com/trends/top-5-innovative-umbrellas-run-faster-watch-movies-and-cover-your-car
Link: http://www.gignese.it/museo/
http://www.ombrellothereusable.com/alice-bertola-e-barbara-civilini.html
http://www.creativando.nu/