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Quanta ironia nel design delle illusioni?

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le forchette parlanti di Bruno Munari

Piccola critica al design delle illusioni.

Attenzione, siamo circontati. Guardatevi intorno (o aspettate di vedere il prossimo Salone del Mobile), sono dappertutto: gli oggetti hanno subìto una terribile trasformazione. Una volta una penna era a forma di penna e un cucchiaino a forma di cucchiaino. Tu li capivi, questi oggetti, e li apprezzavi per la loro onestà. Certo non spiccavano per originalità, ma erano econimici e facevano il loro dovere, non è abbastanza?

La sedia più venduta e diffusa di tutti i tempi, da oriente a occidente, dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo, è la sedia da giardino. Certo non è la sedia più comoda, sicura e bella che esista ma tant’è che fa il suo mestiere ed il suo prezzo è coerente con l’oggetto.

Cosa accade invece quando ci troviamo di fronte ad una sedia a forma di faccia, una poltrona a forma di coniglio, un divano a forma di montagna, uno sgabello a forma di cane, una lampada a forma di cavallo, un cucchiaino a forma di torta?

L’elenco sarebbe infinito e infinitamente noioso.

Sono sicura che non vi sto dicendo nulla di nuovo, questo fenomeno ha le sue origini nientepopodimeno che nella Riviluzione Industriale del XIX secolo e ha raggiunto la sua massima espressione nel design nel periodo in cui certi Castiglioni, Munari, Mendini, De Pas, D’Urbino, Lomazzi, per citarne alcuni, facevano rivoluzione e cambiavano per sempre il modo di vedere le cose.

Con questo non voglio dire che tutti gli oggetti della categoria design delle illusioni sono da recriminare (io stessa ho completato il “catalogo” con Sciocolà pure se nasceva da un concetto diverso), solo che dopo tanti anni di oggetti visti e millantati come novità, quando leggo ” ecco il nuovo vaso a forma di…” mi viene il prurito. Sembra che con la crisi il fenomeno si sia accentuato, non trovate anche voi? Che l’economia di produzione vada di pari passo con la povertà di idee?

In rete ho trovato il pdf di un numero speciale di Lux, la rivista di Foscarini di approfondimento sui temi del design e della progettazione. Ogni numero è dedicato ad un tema, e quello che vi propongo oggi è dedicato all’ironia: leggetelo perchè è molto interessante ed istruttivo e porta numerosi esempi di “oggetti a forma di” pensati e progettati con criterio insieme ad una chiave di lettura di quelli disegnati e basta! Ecco il link.

Ma poi tornate e lasciate un commento, che cosa ne pensate degli “oggetti a forma di”?

link: http://www.foscarini.com/

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