Se una persona in un negozio sceglie una lampada, fai conto una lampada disegnata da me, la prende, la compra e la porta a casa: ecco questa influenzerà in qualche modo la sua vita. Vico Magistretti
Gli oggetti: presenze inanimate o testimoni silenziosi della nostra vita?
La Fondazione Vico Magistretti negli scorsi mesi ha invitato chiunque abbia un oggetto disegnato dal famoso designer ad inviare una foto ed un breve testo che racconti la sua storia e quella personalissima relazione che lo lega ad esso (ve l’avevo segnalato sulla pagina fb).
Il risultato di questa iniziativa è un’originale mostra che inaugura oggi e che ha come protagonisti gli oggetti disegnati dal maestro, per la prima volta visti ed analizzati non solo dai critici del design ma soprattutto dalle persone che li posseggono e che ne hanno determinato la fortuna.
In realtà il rapporto è ambivalente: gli oggetti, le persone e le loro storie comporranno dei momenti storici e culturali ben precisi, nei quali sarà interessante ritrovarsi e, insieme, ritrovare le proprie radici.
Io credo fermamente nel potere emozionale degli oggetti e per questo riservo un particolare rispetto per gli oggetti che hanno caratterizzato alcune fasi della mia vita, oppure che sono legati ad una persona, ad una casa, ad un momento speciale. Allo stesso tempo sono curiosa delle storie altrui e di quelle intrinseche negli oggetti: per questo mi piace andare per mercatini delle pulci.
Credo nel valore del “conservare”, nella necessità di preservare la memoria storica e affettiva legata alle cose (ne avevamo già parlato con Renato De Fusco qui).
Cosi, curiosando nella mostra, troverete anche la mia testimonianza (sotto un dettaglio della foto): Magistretti, Eclisse, la sua e la mia storia.
E voi avete partecipato? Inviatemi la vostra testimonianza e sarò ben felice di pubblicarla.
Maggiori info sul sito della Fondazione: www.vicomagistretti.it