Cosa contiene questo barattolo?
La spazzatura (trash) di due anni di una ragazza di New York e per spazzatura intendo ciò che non è riciclabile/riutilizzabile e quindi destinato alla discarica.
Ora guardate cosa avete messo nel vostro secchio solo oggi… io me ne rendo conto di più quando sono in vacanza, la casa non è mia, il secchio è troppo piccolo e si riempie sempre troppo velocemente.
Compro e butto. Compro e butto. Un incessante, assurdo teatrino con una sola scena.
E non sto parlando di quei prodotti di cui potrei fare a meno (legati alla moda o a comportamenti sbagliati) ma di tutti quegli oggetti legati al cibo e all’igiene il cui packaging si è fatto chilometri su chilometri per finire nel mio secchio, spesso senza essere riciclabile.
Una semplice coscienza ecologica spesso non basta perchè io faccio la raccolta riciclata da 16 anni, taglio i cartoni delle pizze, tolgo l’etichetta di carta dalla bottiglia dell’acqua ma non sempre tolgo i bollini dalle mele per differenziarli e per il mio bambino uso dei normali pannolini usa e getta.
Ma ammiro questa ragazza, Lauren Singer, che sta vivendo a impatto zero. Come ci riesce?
Produce in casa detersivi e cosmetici, quando esce e sa che rimane a pranzo fuori porta con se bicchieri, piatti, contenitori in acciaio (che lava poi a casa) per evitare di usare i corrispettivi usa e getta.
Veste con abiti di seconda mano, fa il compost con la frazione dell’umido, utilizza oggetti a basso impatto ambientale, che poi non sono altro che gli oggetti che usavamo fino agli anni ’50, prima che la plastica invadesse le nostre vite: il tagliere in legno, il rasoio in metallo, contenitori in vetro, stiviglie esclusivamente d’acciaio, ecc.
Interessanti i suoi consigli sulle possibili alternative agli oggetti quotidiani, ne copio alcuni qui:
Il link originale è http://www.trashisfortossers.com/2013/08/zero-waste-alternatives-ultimate-list.html
Zero Waste Alternatives: The Ultimate List.
Kitchen
The Waste Problem: Plastic Utensils
The Waste Problem: Plastic Cooking Utensils
Alcuni consigli sono molto pratici, diciamoci la verità: la shopper di tessuto dovrebbe essere legge mentre riutilizzare una bottiglietta di plastica, riempiendola prima di uscire di casa, sembra poca cosa ma invece ha un valore molto grande.
E’ una questione di testa ma, non ce ne rendiamo conto, ne sarà contento anche il portafogli.
Poi c’è il maketing che non ci darà mai pace perchè la società deve progredire e l’economia deve circolare ma sono dell’idea che solo cambiando alcune abitudini possiamo fare la differenza.
E se ti ho fatto riflettere, come Lauren ha fatto con me, ne sarà valsa la pena.
Cosa ne pensate? Quali consigli attuate e quali pensate di provare ad attuare in futuro?