Ady carissima, leggo tra i post tuoi e di Angelo che siete in partenza per l’Inghilterra.Non so come siete arrivati ad una decisione così importante ma posso immaginarlo.
Il contesto è quello che è, le prospettive e la mentalità pure, e da quando siete diventati genitori posso capire quanto aumentino gli stimoli e il desiderio di una vita migliore.
Amica mia ti avranno detto in molti che la distanza è un qualcosa di talmente relativo da potersi assolutamente annullare.
Io pure ormai lo vivo così, quasi non mi sento più così lontana.
E poi sapessi quanto si rafforza il legame della tua piccola famiglia, quanto vi unirete ancora di più, quanto questo reset vi aiuterà a stabilire ex novo priorità, progetti e mappe per la felicità.
E poi casa.
Casa è dove tu e la famiglia che avete formato deciderete di posare il vostro capo.
Mettere radici sarà un lavoro quotidiano che pian piano troverai bellissimo.
Capirete quanto siamo cittadini del mondo e quanto apre le nostre menti uscire dal nostro nido e abbandonare tutte quelle certezze, abitudini, comodità delle quali non credevamo di poter fare a meno.
Vi piacerà, vi piacerà tantissimo e so per certo che sarete felici e tu e Angelo, che siete così pieni di virtù e passione, porterete moltissimo ovunque andrete.
In bocca al lupo per questa avventura meravigliosa!!!! Vi voglio tanto bene.
Questa volta davvero non sapevo da dove cominciare, non sapevo come sintetizzare, e allora ho ripensato a quel messaggio del 26 luglio (3 gg prima del trasloco) della mia amica Manuela, che non vedo da anni ma che con la sua sensibilità ha colto in pieno tutta la nostra motivazione.
Trasferirsi all’estero non è facile come non lo è qualsiasi scelta importante in grado di cambiare la vita.
Noi non ci sentiamo coraggiosi, sentiamo che quella scelta andava fatta e sappiamo di poter contare l’uno sull’altra. E quando sopraggiunge la nostalgia ci sforziamo (e non è sempre facile) di non guardare a quello che avevamo ma a quello che abbiamo, e vi assicuro ragazzi, perché lo vedo con chiarezza ora più che mai, siamo strafortunati.
Abbiamo la salute, un figlio intelligente (e bellissimo), un lavoro, un tetto sulla testa, l’amore della famiglia, la vicinanza degli amici più cari.
E ridiamo, siamo felici.
Provo ora a ricostruire la storia.
A Marzo decidiamo che sarebbe stato Angelo il primo a cercare lavoro in UK (avevamo entrambi un contratto a tempo indeterminato come senior design engineer in Fiat) e poco dopo ha fatto una candidatura in un’azienda automotive, ha ricevuto un’ottima proposta di lavoro e l’ha accettata.
E’ stato tutto così veloce che non c’è stato il tempo di pensarci più di tanto, dopo un mese dalla nostra decisione ci eravamo dentro fino al collo.
Ed eccoci qui a Coventry.
La prima cosa che ho fatto, dopo il trasloco e l’aver sistemato casa, è stata cercare una nursery per Lorenzo, convinti che il confronto con altri bambini, il gioco senza limiti e l’imparare la nuova lingua il prima possibile gli avrebbe giovato. Ebbene, dopo due mesi e mezzo (3 mattine a settimana) Lorenzo già capisce una gran parte delle frasi che le maestre gli rivolgono, ha nuovi amici di tutte le razze e culture, gioca tantissimo e torna a casa tutto sporco di terra, sabbia, colori, cibo e ogni tanto esordisce con una nuova parola in Inglese. Oh dear!
Le mattine in cui sono libera mi dedico alla ricerca del lavoro.
Ho un bellissimo curriculum 😉 che la mia amica Francesca mi ha aiutata a preparare. Si tratta di un teaser, una cosa a mezza strada tra il cv e il portfolio.
Con questo teaser ed una cover letter mi sono registrata a una ventina di siti di agenzie di recruitment.
Quando trovo un annuncio che mi interessa mi candido, anche se non ho tutti gli skills richiesti. Ho avuto già alcune proposte ma per la prima volta in vita mia ho la possibilità di lavorare come designer e desidero tanto farlo, magari in un’agenzia multidisciplinare dove dare e imparare tantissimo.
In realtà trovare questo tipo di lavoro non a Londra non è facile, infatti se non ci riesco nel giro di poco tempo credo accetterò altre proposte perché ho bisogno di praticare l’inglese e di avere una esperienza di lavoro in UK. Pare che una volta trovato il primo lavoro, cercare per il secondo sarà facilissimo.
Spero che il nuovo anno (e i nuovi budget aziendali) mi riservino una bellissima sorpresa!
La cosa bella dell’aver cambiato vita è proprio questa. Una volta sapevo con certezza cosa mi aspettava per i successivi 5/10/15 anni, ora non lo so.
Vi pare poco?