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Paris mon amour e Cartier-Bresson a Caserta

Pochi giorni fa mi trovavo in libreria per acquistare un regalo quando mi sono trovata di fronte allo scaffale design/arte/fotografia. Il fatto che questi argomenti si ritrovino spesso vicini ha una sua logica: la fotografia è un pò l’anello di congiunzione tra il design e l’arte.

Pensate infatti a cosa è racchiuso in uno scatto: tecnica, arte, cuore.

Ma torniamo al nostro scaffale: non avevo voglia di design e non avevo voglia di arte (immaginatemi di fronte ad una vetrina di dolciumi)… avevo proprio voglia di fotografia, di essere catturata dalle immagini, di lasciarmi trasportare in una realtà lontana e volare con la fantasia. Comincio a leggere i titoli: certo i monografici dedicati ad un singolo artista hanno il loro fascino ma io volevo qualcosa di “romantico” e “misterioso”. Paris Mon Amour mi è sembrato un ottimo titolo!

Adoro Parigi e adoro l’atmosfera parigina, quella dei bistrot e delle ragazze dalla bellezza delicata, quella dei giardini e quella dei locali notturni. Soprattutto quella in bianco e nero.

Questa raccolta, a cura di Jean Claude Gautrand, ha una prefazione molto interessante che ripercorre le tappe storiche della fotografia, dal dagherrotipo ai giorni nostri, costantemente intrecciate al destino della città di Parigi. Joseph Nicéphore Niepce, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Jeanloup Sieff fotografano tanto lo storico quanto il quotidiano, offrendo una visione diversa e più intima di questa splendida città.

 

E ditemi voi se non è destino… mentre scrivo questo post leggo di una mostra su Henri Cartier-Bresson inaugurata proprio pochi giorni fa negli Appartamenti della Reggia di Caserta: Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole. Più di 40 scatti selezionati e commentati da critici di eccezione: Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg, Varda, per citarne alcuni.

L’occasione è buona per ammirare e comprendere l’arte di Cartier-Bresson (ritorniamo forse all’idea iniziale di fotografia):

È necessario sentirsi coinvolti in quello che si ritaglia attraverso il mirino (….). Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un fatto e l’organizzazione rigorosa delle forme percepite visualmente che esprimono e significano quel fatto. È mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere…

Henri Cartier-Bresson

Link: http://www.taschen.com/pages/en/catalogue/photography/all/03851/facts.paris_mon_amour.htm

http://www.civita.it/servizio/sala_stampa/henri_cartier_bresson_immagini_e_parole_reggia_di_caserta

2 commenti su “Paris mon amour e Cartier-Bresson a Caserta”

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