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Tam Tam, una scuola estrema

Basta teorizzare è il momento di agire.

Sarà stata questa la frase conclusiva di un ragionamento portato insieme da Alessandro Mendini, Riccardo Dalisi, Alessandro Guerriero.

In questi ultimi anni la crisi ci ha svuotato nel portafogli e nei desideri ed abbiamo cominciato a teorizzare azioni correttive, futuri possibili, partecipazioni sociali. Chi di voi nel corso di questo 2012 non ha pensato più volte a cambiare vita, ad intraprendere un’azione coraggiosa, a provare a buttarsi nel lavoro dei propri sogni?

Vi siete mai fermati a pensare a quanto il design ne abbia sofferto, distaccandosi totalmente dal mondo, dalle persone comuni, dai loro problemi e dalle loro speranze?

TAM TAM offre nient’altro che esperienza: umana, professionale, artistica, sociale.

E’ una scuola di eccellenza ma più ispirata a quelle del periodo ellenico che a quelle che tutti conosciamo, eccone i criteri fondamentali:

 

La scuola TAM TAM si occupa di attività visive. La scuola TAM TAM non è, innanzitutto, una scuola, perché non ne prevede il flusso più tipico, che è il passaggio di nozioni, modelli, tecniche e metodi da un piccolo gruppo che sa verso un grande gruppo che non sa. La scuola TAM TAM non appartiene a colui che sa, né a colui che non sa, non si svolge tramite insegnanti e allievi. Si svolge proprio solo fra coloro che assieme intendono scoprire e scegliere nozioni, modelli, tecniche e metodi che gli si addicono. La scuola TAM TAM non ha struttura. Non è collettiva, non è obbligatoria, non è autoritaria, non è statale, non è borghese, non è operaia, non è ideologica. Non provoca partecipazione e nemmeno acculturazione: non trasmette messaggi in codice. Può esserci o non esserci: è un evento naturale, e quando c’è induce a comportamenti di vita propri e differenziati. È amorale, originale, discontinua, classica, destrutturata. Suo fine strategico è che ogni uomo possa produrre e consumare la sua imprevedibile attività mentale come fenomeno di comunicazione spontanea, da solo o in gruppo. Suo fine tattico è l’eliminazione della didattica istituzionale. Non avviene per accumulo ma per azzeramento. Suoi riferimenti sono i bambini, le avanguardie, i paranoici, i selvaggi, gli umanisti, le culture arcaiche, i classici lontani. La scuola TAM TAM, in particolare, non è fatta di edifici scolastici belli o brutti. Non si applica a orario fisso dentro le classi, ma è latente dovunque. È uno spazio virtuale, psicofisico, che ciascuno sempre possiede. La scuola TAM TAM, in definitiva, consiste nella non esistenza della scuola stessa.

L’Associazione “Tam Tam” persegue i seguenti scopi:
– promuovere e organizzare percorsi formativi ad accesso libero e gratuito nelle discipline più diverse, quali: design, pittura, moda, scultura, gioiello, grafica e fotografia, destinati a studenti di età superiore ai 18 anni;
– invitare ogni partecipante a produrre e consumare la propria imprevedibile attività mentale come fenomeno di comunicazione spontanea, da solo o in gruppo, stimolando le capacità individuali e lo scambio culturale;
– allargare gli orizzonti didattici di docenti ed educatori in campo creativo affinché sappiano trasmettere l’amore per la cultura come un bene per la persona ed un valore sociale;
– sviluppare il senso di responsabilità individuale e collettivo affinché diventi uno dei presupposti della capacità progettuale;
– proporsi come luogo di incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile dei soggetti coinvolti.

 

Per conoscere le modalità di iscrizione, i corsi previsti ed i docenti e per tutte le altre informazioni ecco il link tamtamtamblog.wordpress.com

L’unico termine che trovo per definire questa iniziativa è “coraggiosa” e mi fa pensare che qualcosa di meraviglioso può ancora accadere.

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